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AI AI AI! Artificial Intelligence in degustazione!

Tra i cinque sensi l’olfatto è quello più antico, poichè si radica direttamente a centri nervosi legati ai ricordi ed alle emozioni, in quella regione del cervello che è la più primitiva. Quante volte, infatti, ci sarà capitato, avvertendo un odore, di rivivere all’istante un ricordo. La paletta olfattiva di Homo sapiens, la nostra specie, è piuttosto ampia. I sommelier sono inoltre particolarmente allenati nella pratica del riconoscimento degli odori, legati ciascuno a delle molecole chimiche proprie delle sostanze. A fine Agosto 2023 è uscito un articolo sulla celebre rivista Science in merito ad un gruppo di ricercatori in forza ad una startup statunitense chiamata Osmo, i quali sono riusciti ad allenare una intelligenza artificiale (AI) al riconoscimento di molecole odorose (circa 5000) descritte da 55 combinazioni di descrizioni semantiche. In un test umani vs macchina, 15 persone sono state messe a confronto con l’intelligenza artificiale nel riconoscimento di 323 fragranze odorose su cui la macchina non era mai stata allenata. Ebbene, il programma è riuscito a ben comportarsi nei confronti delle 15 persone. Il prossimo passo degli sviluppatori sarà quello di allenare l’AI a riconoscere miscele di molecole odorose. Chissà che l’esperimento possa prevedere anche un test su uno o più calici di vino. Visti i passi da gigante che la tecnologia compie quotidianamente, pensiamo che tecnicamente ci si possa aspettare una buona performance dalla macchina. Ma per la poesia? Per le emozioni? Nella sua imperfezione, per certe cose, la nostra specie è ancora inarrivabile.





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